Dal corpo al cibo, cos’è il grasso corporeo e come si forma.
A cosa serve? Quando si forma? Cosa succede in e dopo la gravidanza?
Sì, hai letto bene: questo post apre un ciclo di 3 articoli che scoppiano di grasso. Infatti, parleremo non solo di grasso corporeo ma di grassi in tutte le salse! Per darti un’idea di cosa troverai, ecco l’indice degli argomenti nei 3 post, con le rispettive suddivisioni:
POST 1:
- Il grasso corporeo: cos’è, dov’è, a cosa serve
- Come, quando si forma e come si accumula il grasso nel corpo umano
POST 2: che uscirà giovedì 26 aprile
- Grasso in eccesso e salute: i danni del sovrappeso
- Grasso e gravidanza: il confine tra aumento fisiologico e i rischi, per mamma e nascituro
POST 3: che uscirà sabato 28 aprile
- I grassi nei cibi: quali fanno bene e quali, invece, evitare
- Come poter ridurre il grasso in eccesso dal nostro corpo, in particolare dopo il parto
Bene, andiamo subito al dunque!
Il grasso corporeo: cos’è, dov’è, che fa, come e quando si forma
Il grasso è, come le ossa, i muscoli e gli organi, uno dei componenti principali e fondamentali del nostro corpo. Non entreremo troppo nello specifico dell’anatomia umana, primo perché altrimenti diventa un libro e non un post, secondo perché voglio segnalarti giusto i concetti essenziali per farti capire come funziona il grasso nel corpo, quando mangi e come, quando ingrassi e quando vuoi rimetterti in forma.
Il grasso nel corpo umano si trova nel tessuto connettivo lasso (sotto il derma – la pelle) e lungo i vasi sanguigni sotto forma di cellule dette cellule adipose, o adipociti o lipociti, per citare dei sinonimi con cui puoi avere familiarità.
Esistono due tipi di adipociti:
- adipociti uniloculari: hanno il nucleo in periferia e un’unica goccia lipidica e sono tipici del tessuto adiposo bianco o giallo.
- Adipociti multiloculari: tipici del tessuto grasso bruno, sono più piccoli dei precedenti ma hanno al loro interno più gocce lipidiche che attorniano un nucleo centrale.
Tante cellule adipose formano il tessuto adiposo.
Ci sono tre differenti tipi di tessuti adiposi:
- tessuto adiposo bianco o giallo (WAT): è il tipo di grasso più diffuso del corpo, composto da adipociti uniloculari e si trova soprattutto nella zona addominale (per i biotipi androidi – forma a mela – principalmente gli uomini) e nella zona di cosce, glutei e fianchi – ad esempio sotto forma di cellulite – (per i tipi ginoidi – forma a pera – soprattutto le donne).
- Tessuto adiposo bruno (BAT): nell’adulto si trova localizzato in piccoli accumuli soprattutto nelle zone di ascelle, interscapolare, craniale, sternale e surrenale. La differenza di colorazione dipende dalla più alta concentrazione di mitocondri e di vasi sanguigni, in numero maggiore in quello bruno rispetto al grasso bianco.
- Tessuto adiposo beige: a metà tra i primi due, prende dal bianco la capacità di conversione della proteina mitocondriale UCP1 in energia (trasformazione del grasso in energia per far funzionare il corpo), e dal grasso bruno risponde allo stimolo delle basse temperature che lo attivano per dissipare calore (scaldarci). Si trova soprattutto nella zona sovraclavicolare.
Quali sono le funzioni del grasso corporeo?
Sempre distinguendo tra bianco e bruno, vediamo che il tessuto adiposo bianco serve per:
- proteggere gli organi (funzione meccanica)
- coibentare il calore, cioè trattenere il calore per tenere caldo il corpo (funzione termoisolante)
- stoccare i grassi (funzione di riserva) per avere una riserva energetica
- integrare la regolazione dell’appetito
- integrare la regolazione del metabolismo
- influenzare la fertilità
- indurre stati di infiammazione cronica in casi di estremo sottopeso o estremo sovrappeso
- regolare la formazione e la differenziazione delle cellule ematiche
- contribuire nei processi di coagulazione del sangue
Il tessuto adiposo bruno, invece, è coinvolto prevalentemente nella funzione di bruciare i grassi per la produzione di calore.
Come si forma, quando, dove e come si accumula il grasso corporeo?
Il processo di formazione del grasso nel nostro corpo inizia, per ovvia ragione, ancora nella pancia della mamma. Per questo motivo, qualunque specialista abbia a che fare con la salute, consiglia alla gestante di andarci piano con l’aumento di peso e l’assunzione di grassi in gravidanza, perché anche in questa fase la mamma può fare la differenza sul futuro metabolismo del proprio piccolo. Questo argomento è sviscerato meglio più avanti, nel paragrafo dedicato.
Al momento della nostra nascita il numero delle nostre cellule adipose è già deciso. Ognuno di noi nasce con un determinato numero di adipociti e, salvo casi di grave obesità, quel numero resta invariato. Cosa cambia nel tempo e con vari fattori che vediamo in seguito? Il volume delle cellule adipose, specialmente di quelle del tessuto adiposo bianco o giallo. Per rispondere alla domanda “come si accumula il grasso nel corpo umano”, dobbiamo partire dal nostro primo anno di vita.
Il nostro primo anno di vita: un momento fondamentale
Nel nostro primo anno di vita, in qualche modo e nostro malgrado, vengono segnate molte delle caratteristiche che ci porteremo nel nostro futuro da adulti. Dico nostro malgrado perché, che ci piaccia o no, non siamo direttamente responsabili di ciò. Lo sono, per la maggior parte, i nostri genitori. Poi i nonni o gli educatori a cui veniamo affidati.
Capisci l’importanza e la delicatezza di questa prima fase della vita? Sono certa di sì. Quindi capisci perché tutti i professionisti che hanno a che fare con la salute e con l’alimentazione, dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ai pediatri ai dietisti ai biologi nutrizionisti, si raccomandano di prestare particolare attenzione all’alimentazione del neonato prima, e dell’infante poi, prediligendo una dieta povera di sale e, soprattutto, di ZUCCHERI!
Vorrei precisare che, quando si parla di DIETA, non si intende regime alimentare per dimagrire, ma lo STILE ALIMENTARE quotidiano.
Il latte materno sarebbe da preferire al latte artificiale (che è pieno di zucchero e disequilibrato in proteine, soprattutto). Biscotti, merendine, dolci di vario genere (come anche i dessert come budini o cose del genere) e sorta non vanno dati ai bambini. Questo vale anche per le bibite gassate, che sono praticamente zucchero allo stato liquido. Particolare attenzione deve essere posta ai prodotti da forno (pane, fette biscottate, etc) e non bisogna cadere nel tranello: cibo per bambini=cibo sano, perché non è così.
Lo zucchero crea dipendenza e anche l’industria del babyfood ci va a nozze con questa cosa. Dai biscotti alle bibite, dagli yogurt alle merende, sono pochi i marchi che, davvero, si preoccupano di creare degli alimenti che possano seriamente essere definiti SANI per i nostri bimbi.
Per quanto riguarda l’alimentazione, comunque, avremo occasione di approfondire con la Dietista Elena Staffieri l’argomento. Per ora, posso dirvi che trovate le due guide da scaricare gratis
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Tutto il grasso fa male?
Assolutamente NO! Come detto all’inizio, il grasso è fondamentale al corpo, soprattutto nella donna. Senza il grasso, infatti, non potrebbe avere le mestruazioni e, di conseguenza, procreare. Ma è fondamentale nella giusta quantità. Il problema del corpo umano è il grasso in eccesso.
Dove si accumula il grasso nel nostro corpo?
Una parte di questa risposta è stata data all’inizio del post ma c’è una questione che mi interessa sottolineare: il grasso viscerale (VAT).
Il grasso sulla pancia, infatti, non è tutto uguale. C’è quello sottocutaneo, che può anche starci, e c’è il grasso viscerale. Quest’ultimo è stato dimostrato essere quello più pericoloso per la salute perché localizzato negli spazi tra gli organi interni come fegato, intestino e reni.
Il grasso viscerale è tipico delle persone che hanno la pancia gonfia, grande e dura, oppure, il ciambellone che gravita tipo satellite nella zona pancia-fianco (tipico, per esempio, del post parto). In entrambi i casi è pericoloso anche per il fatto che gli addominali non stanno più svolgendo il loro lavoro di contenimento dei visceri tant’è che, nei casi più gravi, avvengono i prolassi. Recenti studi hanno addirittura comparato il grasso viscerale ad una sorta di organo endocrino (come fosse una ghiandola) in grado di secernere nel sangue tutta una serie di sostanze che, se in livelli elevati, hanno effetti molto negativi su cuore, vasi e circolazione.
Quando il giro vita è più di 94 cm per gli uomini e 80 per le donne è davvero il caso di mettersi a pensare alla propria linea. Non sono per un fattore estetico ma, in primis, per la propria salute! Avere la pancia non è normale. Avere la pancia NON è SANO!
Senza entrare troppo nello specifico, comprendi comunque che se la zona del nostro corpo deputata allo smistamento del cibo e allo smaltimento delle tossine è piena di ciccia, come può il nostro corpo essere in salute?
Inoltre, come se non bastasse, l’accumulo di grasso a livello addominale è una delle cause delle patologie a livello respiratorio nei soggetti in sovrappeso, proprio perché riduce la capacità vitale polmonare.
Come si accumula il grasso nel corpo?
L’accumulo del grasso nel nostro corpo dipende da diversi fattori:
- genetici
- ormonali
- alimentari
- stile di vita
- circostanziali
Per il fattore genetico, dobbiamo sfatare il mito del “è nato grasso”: i bambini non nascono grassi, lo diventano. Anche quelli che pesano 5 kg alla nascita non sono grassi. Lo diventano; e lo diventano per lo più per la combinazione degli altri 3 fattori.
Accumulo di grasso corporeo per fattori ormonali
La responsabilità degli ormoni sull’accumulo di grasso nel corpo si può dividere così:
- grasso addominale: il grasso nella zona della pancia si accumula per effetto del cortisolo (ormone dello STRESS) e degli androgeni (es. il testosterone). Tipico degli uomini o di chi, comunque, ha la cosiddetta costituzione androide, o a forma di mela.
- Grasso su glutei, culotte de cheval e cosce: tipico delle donne e della costituzione ginoide, si accumula per effetto degli estrogeni (es. progesterone, didrogesterone). Esempi tipici sono il cosiddetto sedere a trapezio e la presenza della cellulite.
Accumulo di grasso per fattori alimentari: i 4 grandi errori
In età adulta, il grasso si accumula principalmente per “colpa” di ciò che mangiamo.
Cosa facciamo di sbagliato?
- MANGIAMO TROPPO: non siamo più uomini preistorici che hanno bisogno di scorte di grasso per campare come gli orsi durante il letargo d’inverno. La scusa dell’accumulo per sopravvivere ai periodi di carestia non regge più. Mangiamo più di quanto ci serve. La dimostrazione di questo è tutta la gente in sovrappeso, anche di poco.
- MANGIAMO MALE: con la dicitura “mangiare male” non si intende solo il fatto di mangiare cibo spazzatura. mangiamo troppe sostanze raffinate e trattate che nel processo industriale perdono le proprietà nutritive. Alle nostre cellule, di fatto, arriva materiale povero e di scarsa qualità. Possiamo anche mangiare cibo sano ma, se mal combinato, può produrre comunque un accumulo di grasso nel nostro corpo. La prova è data dal fatto che, anche persone magre, hanno “difetti” come la pancia, o il sedere e le cosce più grosse o con la cellulite.
- SIAMO SOVRALIMENTATI, MA POCO NUTRITI mangiamo per riempirci lo stomaco, ma non per nutrire il nostro corpo. Alimentarsi non significa nutrirsi. A dimostrazione di questo ci sono i dati di vendita delle merendine e il fatto che, mezz’ora dopo averle mangiate, le persone hanno ancora fame! Conoscere il cibo, gli effetti sul nostro organismo e le combinazioni che più possono fare funzionare al meglio quella macchina meravigliosa che è l’organismo umano è la chiave di volta per la nostra salute.
- MANGIAMO “DI PANCIA”: cediamo, cioè, alla cosiddetta fame emotiva. Mangiamo per consolarci, per gratificarci, per compensare le nostre frustrazioni.
Tra i fattori circostanziali c’è sicuramente la GRAVIDANZA. Legati anche al grande caos ormonale, che causano anche fattori di instabilità emotiva, i nove mesi sono un ottimo terreno fertile per l’aumento di grasso. Ma, come già detto, più avanti c’è un paragrafo dedicato alla gestazione.
Ricordiamoci: SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO e il 70% del lavoro che facciamo sul nostro corpo lo facciamo a tavola, il resto 30% lo facciamo muovendoci.
E qui arriva in causa il quarto fattore: lo stile di vita sedentario. Ormai lo sanno anche i pesci rossi che fare attività fisica fa bene, per il benessere di mente e corpo in primis, e per un gradevole vantaggio estetico, poi.
E così arriviamo direttamente al terzo argomento in scaletta, che sarà il primo del post che uscirà giovedì!
Intanto…buon 25 aprile!
Condividere fa bene e tiene in allenamento le dita 😉
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