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Il momento perfetto per tornare in forma post parto? A scuse finite.

 

Non esiste mai un momento ideale per tornare in forma dopo il parto.

“Chi vuole una cosa, trova una strada. Altrimenti trova una scusa”.

Questo proverbio africano va bene in tutti i contesti e in questo ancora di più.

Vivo in mezzo alle mamme, alle donne. Mi guardo in giro e vedo persone molto lontane da un buon stato di salute. Sento lamentele ogni giorno. Ma, ancor più, sento scuse ogni giorno. Si fa davvero di tutto per non tornare in forma dopo il parto. 

Scuse di ogni tipo: non ho tempo (di solito è la più gettonata), fa troppo caldo/freddo, sono stressata, non me la sento adesso, ho i bambini, ho i parenti in visita, e mille altre ancora.

Non sindaco le scuse e non mi interessa sapere se tutti questi “motivi” addotti per allontanarsi da se stesse, dal volersi bene, sono più o meno reali, più o meno giustificabili. L’unica cosa che so è che sono solo tutte SCUSE. Nessuna di queste è un reale motivo per non trovare 10 minuti in un giorno per volersi bene, per non mettersi a cucinare qualcosa di sano e buono, invece che i soliti “manicaretti” unti, grassi e bombe di diabete/colesterolo e chissà cos’altro.

E sai perché il momento giusto per rimettersi in forma dopo il parto è MAI? Perché le scuse che trovi sono sempre più delle motivazioni. Perché cedi alla paura di non farcela. Perché hai poca autostima e fiducia nelle tue capacità, nella tua “cazzutaggine” di mamma!

Cedere alle lusinghe delle patatine fritte al fast food o della pasta alla carbonara è più semplice che pesare il cibo e pensare a come combinarlo per creare un pasto sano, equilibrato, saziante e fit.

Arrivare al telecomando della tv è più semplice che prendere una pesetto e fare una serie di esercizi. Ma queste sono tutte cose che sai già, che senti già, che ti hanno detto già. Anche se le ignori alla grande. Quello che non sai, è il perché cedi.

Vediamo insieme qualche perla di falsità legata allo stile di vita sano.

La dieta rende tristi le persone.

Questa penso sia una delle baggianate più colossali che l’era del McDonald’s si sia inventata. Insieme a “le donne sono belle quando sono felici, non magre”, oppure “mio marito mi ha detto che mi preferisce serena piuttosto che a dieta e sempre incazzata”, chiudiamo il quadretto delle super cazzole che ogni giorno puoi continuare a raccontarti per non prenderti in mano e uscire dalla tua comfort zone in favore di una vita migliore, perché di questo si tratta!

Cedi perché credi che “essere a dieta” sia per infelici. Ma non mi pare proprio che tutte le persone che hanno cambiato stile di vita in meglio, siano infelici, anzi!

Certo, ci vuole la testa. Ma più che la testa, ci vuole amor proprio e volontà.

Volontà per imparare a cucinare in modo diverso, più sano. Volontà per lasciare perdere le proprie abitudini e rituali consolatori, fatti di “ma cosa vuoi che sia”. Volontà per informarsi, soprattutto e capire che certi cibi non sono sani come pensiamo.

Un esempio? Bere il succo di frutta, un infuso industriale (tipo té freddi in bottiglia o elisir vari) o mangiare un ghiacciolo per rinfrescarsi d’estate è una boiata tremenda. In entrambi i casi stiamo parlando di “zucchero sotto mentite spoglie”. Lo zucchero non disseta. Anzi. Crea dipendenza…e quella sensazione di arsura che non viene mai appagata, cosicché ne vogliamo sempre di più! Con le ovvie conseguenze.

Hai caldo? Hai sete? Bevi l’acqua o il té verde o fatti un infuso freddo a casa, con le bustine naturali. Ti passerà la sete, starai meglio e non lieviterai sulla bilancia!

Sono di costituzione grossa.

Quella della costituzione grossa è una fandonia di proporzioni giganti che non so nemmeno da dove derivi e chi se la sia inventata. Fatto sta che è la bandiera dietro la quale si nascondono molte persone, aggiungendo anche la mitica frase: “non si può essere tutti taglia 40”. Partiamo dal presupposto che si può essere belli e in salute anche con una 46. Che la cosa è soggettiva, perché dipende dalla struttura fisica (non dalla “costituzione”), dall’altezza, dalle caratteristiche fisiche personali, dalle reazioni dei muscoli  e dalla corporatura.

Quindi, sì, sono assolutamente d’accordo che non si debba essere tutte taglia 40. E, anzi, aggiungo che non per forza bisogna essere tutte fitness model. Nemmeno io lo sono e non voglio esserlo. Non è necessario arrivare ad avere la bassa percentuale di mamma grassa come un’atleta. Stato che rappresenta comunque qualcosa che va oltre il benessere, perché non è salutare nemmeno quello, essendo in difetto.

Il messaggio che cerco di portare avanti è quello di raggiungere il normopeso, con una percentuale di massa grassa ragionevole per dire: ok, sono in salute. Poco importa se non hai i glutei e i bicipiti scolpiti. Quello lo fai per te, se ti piace, se è un tuo obiettivo.

Il tuo OBIETTIVO PRIMARIO deve essere LA TUA SALUTE.

L’aspetto estetico è una conseguenza. Una bella conseguenza, spesso. Ma viene dopo.

Per questo non mi sentirai mai appellarmi al fatto di cosa vogliono guardare gli uomini in te.

Chissenefrega. Devi starci bene tu nel tuo corpo. Non chi ti guarda. Devi piacerti tu. Devi saperti bella tu per quelli che sono i tuoi canoni. E allora anche gli altri ti vedranno come ti vedi tu. Ricorda: per piacere bisogna prima piacersi!

Uno stile di vita attivo è troppo impegnativo.

Cedi perché pensi che sia troppo faticoso. Eppure ti fai delle sudate colossali a portarti in giro quei kg in più che stanno ad appesantire le tue ossa, a compromettere la salute dei tuoi organi. Uno stile di vita attivo, perché di questo si parla, è raccomandato dall’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità. Lo sai perché? Perché le malattie derivanti dal sovrappeso sono talmente comuni, ormai, che costano ai singolo Stati un sacco di soldi in spesa pubblica.

Viviamo in un mondo di ciccioni. Donne, uomini, persino i bambini. Puoi pensare che, visto che lo sono in tanti, allora chi te lo fa fare. Certo, va benissimo, ma resta comunque il fatto che non fa bene alla tua salute. Facciamo vite da novantenni a 20 anni e i nostri figli non imparano nulla di diverso. Tv, poca aria aperta, poco o zero movimento. Arriveremo al punto che i bambini magri saranno talmente pochi che daranno loro ad esser presi in giro dagli amici grassi, che saranno la maggior parte.

La stanchezza non ti passa collassando sul divano. Più ti arrendi ad una vita sedentaria…e più il tuo corpo cede alla stanchezza atavica.

Se tu sapessi quanta energia si muove nell’iniziare a muoversi, quanta stanchezza se ne andrebbe dal tuo corpo, non vorresti più tornare indietro!

Cammina di più, e usa meno l’auto. Già questo ti darà molta più energia. Se da sola non ce la fai, unisciti a dei gruppi di cammino, chiama qualche amica, approfittane per fare una passeggiata con il tuo bimbo in passeggino. Prova a fare un piccolo sforzo e cambiare qualcosa nelle tue abitudini quotidiane. Ti accorgerai che la terra non tremerà sotto i tuoi piedi e, anzi, potrebbe pure piacerti.

Non ho la testa per mettermici.

Vero. Uscire dalle proprie abitudini, guardare avanti invece che indietro, lasciare la strada conosciuta per una nuova è difficile. Ma basta un primo passo. Che poi è quello più importante. E una guida. Sì, perché troppo spesso il fai da te porta 2 conseguenza terribili: la rinuncia (e quindi l’allontanamento dall’obiettivo) e il fare delle cavolate che peggiorano il nostro stato di salute, invece di migliorarlo.

Una guida competente ed esperta serve perché sa commisurare i tuoi obiettivi alla situazione di partenza, che valuta con attenzione e considerando tutte le questioni del caso.

Ad esempio: so di molte mamme che dopo il parto si mettono a fare workout in casa seguendo famosi V-log su YouTube piuttosto che gli esercizi suggeriti in App sullo smartphone. Bene, ma benissimo. Perché?

Semplice. Qualcuno ha valutato la presenza o meno di diastasi addominale? Qualcuno si è preoccupato della salute del vostro pavimento pelvico? Qualcuno ha considerato quanto tempo è passato dal parto e ha valutato con te la situazione reale del tuo corpo e, quindi, gli esercizi più adatti a te. Risposta: NO. Risultato: dolori, infiammazioni, contratture. Oltre all’ovvio non raggiungimento dell’obiettivo.  

Quindi, ricapitolando, non pensi sia un paradosso pensare che la gente che è in salute e se ne preoccupa viva male, che siano tutti tristi?! Io vedo e seguo sui social un sacco di sportive che si preparano cibi gustosissimi, buoni e sani. E sono felici.

Vedo e seguo ogni giorno persone che devono perdere anche 20 kg, che hanno una forza di volontà pazzesca! La loro ironia è tenace…e non mollano una virgola!

E sono queste persone che più mi confermano che anche con piccoli cambiamenti, la loro vita è già trasformata: stanno meglio, hanno più energia anche appena sveglie, sono più cariche nella gestione della giornata e dei figli, sono più serene e positive. Sono più VIVE, insomma!

Quindi, se ti guardi allo specchio o ti pesi e quello che vedi non ti soddisfa, non essere bugiarda con te stessa. Non dire “non ho tempo”, o una qualunque altra cavolata, quando l’espressione corretta è “non ho voglia”.  

 

 

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1 commento

  1. Della Vogue Blogger Francesca Romana Capizzi.

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