Lo sport in gravidanza porta più benefici che rischi. Prima di tutto perché l’ossigenazione del corpo della mamma migliora anche quella del bambino. In gravidanza aumenta la portata sanguigna in circolazione e, quindi, anche il battito cardiaco della donna potrebbe portare ad una tachicardia fisiologica. Per raggiungere dei buoni livelli di ossigenazione del sangue, è necessario controllare i battiti cardiaci sia attraverso il semplice conteggio a livello della carotide o del polso carotideo o del polso radiale, sia attraverso un cardiofrequenzimetro.
Il limite di battiti al minuto è di 130/150 BPM.
È preferibile sospendere, interrompere o rallentare l’attività nel caso in cui dovessero comparire dolori nella zona del basso ventre o affanno. In questi casi consiglio di respirare lentamente attraverso la cosiddetta respirazione diaframmatica, che migliora la portata di ossigeno a livello di riserve polmonari e, quindi, anche la resistenza stessa.
Anche i crampi muscolari possono essere degli indicatori di cattiva ossigenazione dei muscoli. Infatti il crampo è dovuto ad un affaticamento muscolare eccessivo che si traduce in dolore, causato dall’acidificazione del sangue nei muscoli e, quindi, alla produzione del famoso acido lattico. Per questo sarebbe utile consumare quotidianamente del magnesio, che fa bene sia all’apparato neuromuscolare, poiché migliora la comunicazione tra nervi e muscoli, sia al muscolo uterino, riducendo il rischio di contrazione.
Quando ti viene accertata la gravidanza, prima di proseguire, o intraprendere, dell’attività fisica, verifica sempre con il tuo ginecologo e con un medico sportivo il tuo stato di buona salute.