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Dolcetto o chiletto? Qualche tips sui carboidrati da mettere nella zucca!

 

Halloween apre la stagione delle feste invernali e dei tanti dolci da mangiare: ecco qualche tips sui carboidrati per scegliere e ottenere il meglio.

Foto: presa da Pexels – Ph. Olia Danilevich

Conosco persone che non mangiano la pasta, ma non capiscono perché non dimagriscono. Sostengono che il perché sia un blocco del metabolismo e che nessuna soluzione strategica a livello di dieta funzioni.  

Poi, se andiamo ad analizzare quello che mangiano durante una giornata capiamo dov’è il bandolo della matassa. 

Capiamo come, magari, scelgono sì di non mangiare la pasta, nell’illusione di poter così abbassare il numero che vedono salendo sulla bilancia ma, poiché il corpo ha bisogno di energia per stare in piedi e la chiede (facendoti venire fame), l’esigenza di carboidrati richiesta dal corpo viene compensata con un tuffo nella dispensa dove, spesso, non è che si trovino proprio cibi di prima qualità a livello nutrizionale. 

Crackers, grissini, gallette o, peggio, patatine nel sacchetto e poi loro, dolci confezionati, biscotti e brioches. Non importa se sono “piccoli o pochi”. 

Il loro peso nel nostro corpo è sempre maggiore rispetto ad una corretta porzione di pasta (a.e.) perché è la risposta ormonale che stimolano ad essere differente! 

E poiché noi siamo regolate dalle risposte chimiche gestite dagli ormoni, schifezze e dolci agiscono come delle bombe sul loro equilibrio. 

Le calorie non sono tutte uguali: differenti cibi agiscono in modo diverso nel nostro corpo. 

Lo so che sembra una cosa assurda, ma se 100 gr di pasta producono una risposta energetica di 359 Cal (ca) nel nostro corpo, una ciambella da 359 Cal non fa la stessa cosa, non stimola gli stessi processi chimici. E questo perché la composizione di questi due cibi è estremamente differente. 

Vediamo il dettaglio. 

Come facciamo? Semplice! Confrontiamo i loro valori nutrizionali, come da etichetta. L’etichetta e l’elenco ingredienti sono gli strumenti che hai a disposizione per orientarti quando vai al supermercato. Lì puoi capire cosa realmente metterai nel tuo corpo e che “benzina” gli darai, se buona o scadente. 

Io ho preso come riferimento un pacchetto di pasta di grano Senatore Cappelli, un grano antico e detto nobile per le sue altissime qualità nutrizionali con i quali si produce una pasta buonissima, dall’ottima tenuta in cottura e ben porosa per agguantare il sugo. Per il confronto, ho trovato i dati sul sito de “Le Tre Marie”, puoi verificare anche tu, qui, della classica ciambella zuccherata. 

VALORI PER 100 GRPasta Senatore CappelliCiambella Zuccherata
Calorie359 391
Carboidrati68,544
            di cui zuccheri3,219
Proteine134,2
Grassi2.821
      di cui saturi0,611
Fibre4NP
Sale0,010,82

Ho messo in evidenza in tabella due dati: gli zuccheri e i grassi insaturi

Questi, più ancora degli altri valori nutrizionali, sono quelli che ci danno la risposta del perché nel nostro corpo succedono determinate cose. 

È vero che i carboidrati sono zuccheri, ma sono zuccheri buoni. Sono la parte del cibo che ci fornisce energia e meno sono “inquinati” dagli zuccheri, meglio è. La normativa di riferimento sulle etichette obbliga il produttore a scindere questi due dati per un motivo! Deve esserti chiaro cosa mangi. 

Più è alto, in proporzione, il numero degli zuccheri in un cibo, e più ne mangi, più nel tuo corpo succederanno più o meno queste cose: 

  • senso di arsura e sete
  • stanchezza e spossatezza
  • ricerca di dolce/zucchero senza fine
  • fame costante
  • mal di testa
  • calo dell’attenzione
  • scompensi ormonali 
  • picchi glicemici

Se confronti queste voci con i sintomi di chi ha problemi di tiroide, di glicemia alta e/o diabete, di ipertensione, ti renderai conto che siamo lì. 

Un cibo ricco di zuccheri, che sono la parte MALE del cibo, non porta a niente di buono. Non ti servono come benzina, non ti servono per carburare, non ti servono come scorta di glicogeno nei muscoli (stock di energia a livello muscolare, per quando ti alleni/corri, ad esempio). Non te ne fai proprio niente, anzi. 

Ti fanno solo male! 

Per quanto riguarda i grassi saturi, siamo vale la stessa cosa. Responsabili di altre conseguenze, tra cui l’accumulo della peggior forma di grasso nel corpo e l’intasamento delle coronarie, per esempio, già la stessa definizione SATURI dovrebbe lanciarti una segnale: se qualcosa è SATURO, vuol dire che è pieno, che non ce la fa più. 

Prova a guardare l’etichetta di un pacchetto di patatine e ti renderai conto. 

Questa tipologia di grassi non ha proprio niente da dire al nostro corpo. 

Diversamente, i grassi buoni, quelli insaturi e polinsaturi, servono (e servono eccome) e nel nostro corpo hanno una miriade di funzioni, sono importanti e, come gli altri macro (carboidrati e proteine), vanno assunti e questo va fatto nella giusta quantità.  

Questo perché, quando gli ormoni si trovano a dover riconoscere il cibo, contribuire al loro smistamento, alla loro trasformazione in energia, all’eventuale stoccaggio etc, se si trovano davanti una roba di scarsa qualità, non sanno nemmeno loro bene cosa farne. 

Peggio ancora se, dopo anni e anni di accumulo di cibi di scarsa qualità nutrizionale, arriviamo ad essere infiammate, magari perché abbiamo sviluppato forme di intolleranza o allergia: in quel caso proprio si comportano come gli operatori di una discarica: LANCIANO E ACCUMULANO. 

E questo spiega gli aumenti di peso e l’inefficacia di certe diete. 

Dalla tabella risulta quindi evidente come questi due alimenti presi ad esempio, sebbene abbiano un apporto calorico simile per pari quantità, vadano a creare delle risposte totalmente differenti nel nostro corpo. 

La pasta è un alimento super sano, che è in grado di apportare un’ottima quantità di energia buona e pulita (carboidrati) al nostro corpo, che ha un bassissimo livello di zuccheri e grassi cattivi, e anche un buon apporto proteico. 

Quindi per i dolci? Significa che li devo eliminare dalla mia vita? 

No, assolutamente, per lo stesso principio, per comporre un dolce, torta, biscotti, mug cake che sia, che sia buono ma anche sano basta scegliere meglio gli ingredienti. Dalla farina alle uova, passando per olio e zucchero, meglio sostituire i soliti ingredienti con altri più sani e nutrienti. 

Nella foto: la mia torta Camilla – Senza Glutine, lattosio, zucchero. RICETTA QUI

Esempi: 

  • Farina 00 → preferire farine a più alto valore nutrizionale, come quella di avena, di riso o le farine senza glutine, per chi è celiaca
  • Zucchero → meglio eliminare veleni come lo zucchero bianco classico, ma anche il canna, che è la stessa cosa, ma colorato, lo sciroppo di glucosio o similari e preferire alternative come lo sciroppo d’agave, l’eritritolo, la stevia, lo zucchero di cocco…
  • Burro → meglio il burro ghee, o chiarificato, un burro buono, facente parte della tradizione Ayurvedica o gli oli vegetali, dall’olio EVO a quello di semi, passando per l’olio di cocco. 
  • Uova → sempre meglio quelle naturali, di galline allevate all’aperto e non in gabbia (CATEGORIA 0 e non A, per capirci). 

Conclusione

I carboidrati non sono il male del mondo, anzi. Il cibo è nostro amico se lo sappiamo scegliere con cura e per il nostro benessere. Se scegliamo male, scegliamo il nostro malessere. È semplice. 

Il segreto, spesso, è solo sostituire e questo perché, purtroppo, nel mercato e nelle aziende produttrici di cibi, che guardano al profitto spesso più che alla qualità, non importa di mettere sugli scaffali cibo di qualità scadente e pieno di schifezze intossicanti. A loro interessa renderti schiava (e con te i tuoi figli) delle loro merendine. Così sarai una buona cliente a lungo. 

Piena di disturbi e problematiche derivanti da cattive scelte alimentari, ma pur sempre una cliente affezionata. Le grandi aziende, specie le dolciarie, puntano a questo. Per farlo ti raccontano storie di bambini, colazioni e merende felici…si chiama MARKETING. Non ci cascare. Anche a livello industriale ci sono valide alternative. 

BASTA LEGGERE LE ETICHETTE E LE LISTE DEGLI INGREDIENTI. SOLO COSÌ POSSIAMO DIFENDERCI. 

Non è la pasta il male, tutto dipende da che sugo usi e da quali cibi entrano in combinazione quando la mangi. Penso che della questione dell’importanza degli abbinamenti tra i cibi ne avrai sentito parlare. 

Sicuramente ci torneremo. 

Intanto, se ti va di iniziare a muoverti e ad avere qualche consiglio utile su quello che mangi, per vedere FINALMENTE MUOVERSI l’ago della bilancia e sbloccare la situazione a 360°, puoi iniziare con me. 

 

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36 commenti

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