Utilità

Non potrai mai desiderare una trasformazione fisica che non senti tua 

 

Se pensi che prenderti cura del tuo corpo sia troppo difficile, è perché ti passano il messaggio in modo distorto.

Mi sono interrogata tante volte sul perché e sul come sia possibile che molte persone, pur con evidenti problemi legati alle gravidanze e ai parti, magari anche al sovrappeso, non si prendano cura di sé. 

Mi sono chiesta spesso cosa porta le persone ad accettare di vivere così male: perennemente col bisogno di coprirsi, col terrore di mostrarsi, negandosi qualsiasi forma di esposizione (dalla gita in piscina coi figli alla vacanza al mare, per dire). 

Mamme che vivono col terrore perenne di bagnarsi i pantaloni, non solo le mutande; con dolori che quasi non permettono loro di camminare in modo corretto e sereno: schiena, pancia, spalle… 

Perché una madre accetta di non giocare liberamente coi propri figli, di coprire gli specchi di casa per non vedere la propria immagine riflessa e non fa nulla per cambiare questa situazione?

Perché sente un messaggio sbagliato. 

Perché sente un messaggio detto in modo sbagliato.

Perché se aggiungi violenza ad un conflitto, non otterrai altro che rifiuto. 

Se tutti ti gridano metodi e messaggi “violenti”, tu non ti prenderai MAI cura del tuo corpo.

Apri i social e, ogni volta, sono “schiaffoni”. 

Schiaffoni dalla fitness influencer che corre sul tapis roulant dopo 12 giorni dal parto (!!! ma anche no!!!) dicendo che “quello che ti separa dal tuo obiettivo è solo la tua FORZA DI VOLONTÀ”.

Schiaffoni dal PT definitissimo di turno che ti dice che se ti senti in colpa perché mangi fette di torta più spesso di quello che “il fitness ti concede” ne mangerai sempre di più. 

Questa, e potrei farti milioni di altri esempi, è VIOLENZA.

È pura follia. 

Che cosa pensi di trasmettere alle persone correndo sul tapis roulant 12 giorni dopo aver partorito e dicendo: “smetti quando sei stanca? No, smetti quando hai finito!”. 

Ma cosa sei, la schiava di te stessa? Un mulo da soma che deve arare un campo intero entro sera? Certo, così poi, ad un anno dal parto, arrivi aperta come una cozza e con una diastasi da fare paura. 

Tu non lo sai (ancora) cara influencer che pensi di passare un gran messaggio, ma io sì. 

Io non vedo una mamma serena e felice di aver dato la vita. Non vedo una persona che ama muoversi e fare sport. Non vedo una persona equilibrata, che comprende che a 12 gg da un parto ci sono modi molto diversi, più utili, più efficaci e pure più gentili di volersi prendere cura di sé. 

Io vedo ossessione.

Io vedo follia. 

Io vedo una persona che vuole solo impressionare, prima di tutto se stessa. Che cerca conferma. Riprova sociale. Approvazione e applausi. E ha il coltello tra i denti per rispondere alle critiche.

Non vedo gioia. Vedo costringersi. Costringersi “finché si ha finito”. Lo STUPRO DELLA VOLONTÀ.

La percepisco io che è il mio lavoro, figuriamoci chi subisce tutto questo da semplice utente, come potresti essere tu! 

È folle piazzarsi su un tapis roulant e correre fino a che non si è finito. Con che criterio ci si imposta un allenamento sul tapis roulant a 12 gg dal parto?!

Dove finisce il messaggio: “ascolta il tuo corpo, i suoi bisogni?” 

E se non ascolti i tuoi di bisogni, come puoi davvero ascoltare quelli di chi ti sta intorno? 

Inutile replicare “sto bene”, nei commenti a chi, giustamente, si è fatta venire forti perplessità. 

A 12 giorni da un parto non è il caso di correre. 

Non è il caso di auto-flagellarsi con inutili fatiche, per altro controproducenti! 

È il motivo per cui ci sono pochissimo sui social. 

Ed è, ancora di più, il motivo per cui mi piace lavorare con le persone, con le persone VERE, e dirti che…NO, NON DEVI SENTIRTI IN COLPA QUANDO VEDI E LEGGI QUESTE COSE. 

Questi messaggi non fanno altro che rafforzare il tuo senso di inadeguatezza, di smarrimento, di “non so da che parte prendermi”.

Questo è devastante nel post parto, soprattutto. Perché nel post parto vengono fuori TUTTE LE TUE INSICUREZZE, tutto ti sembra lontano, difficile, inarrivabile. Ti sembra di non poter far nulla ed è una fatica ENORME accettare quel corpo, così come lo vedi. Quel corpo che, fino all’ultimo giorno di gravidanza, magari ti sembrava MERAVIGLIOSO!

E sai cosa succede quando ti fanno sentire sbagliata, quando ti passano queste cose?

Che RAFFORZI LA CONVINZIONE che sia TROPPO DIFFICILE prenderti cura di te. 

Che sia troppo complicato, sacrificante, troppo pieno di rinunce. 

E troppo pieno di violenza. 

Stai già male per come sei. 

Stai già male per come ti vedi.

Stai già male per quel che non riesci a fare. 

Ci manca solo una che ti sbatte in faccia, con il sorriso più forzato del mondo: “guarda io come sono tosta e cosa faccio a 12 gg dal parto! Mi flagello sul Tapis Roulant fino a che non ho concluso la tortura che mi sono auto-inflitta”! 

Ed è proprio così che non ti prenderai MAI cura del tuo corpo. 

Le persone hanno un’idea distorta dei percorsi fitness…ma penso che tanta della colpa sia proprio nel COME VENGONO MANDATI I MESSAGGI! 

La mamma di un’amichetta di Petra, fuori dall’asilo, una volta mi disse: certo, mi piacerebbe essere come te, ma se poi penso a che vita fai, mi tengo tutti i miei kg di troppo! 

Io ero sconcertata.

Che vita faccio? Solo carote lesse e petto di pollo alla piastra? 

Senza mai uscire dal guscio? 

Senza mai un aperitivo?

Senza mai “godermi la vita”?

Non sono io. Certo, io scelgo. Scelgo meglio e scelgo con la consapevolezza del sapere cosa scelgo (scusa il giro di parole). 

Che responsabilità ho avuto io nel passare questo messaggio? Forse perché quel che si vede (magari dai social) è solo la parte più legata al mio lavoro? 

Bene, ti mostrerò anche l’altro lato. Quello della Silvia privata. Della Silvia e basta. 

Della Silvia mamma e compagna. 

Che mangia la pizza, che fa l’aperitivo, che non è sempre e solo una fitness trainer. 

Ma non perché io debba dimenticarmi di me stessa. Ma perché sono UNA PERSONA, UNA PERSONA NORMALE, non un cyborg. Mi piace la pizza. L’aperitivo, godermi la vita.  

Non muore nessuno. Non succede niente! 

Solo che mi piace anche, e soprattutto, stare bene. Non avere mal di pancia, mal di testa, sensazione di pesantezza, spossatezza. Mi piace che il mio corpo sia attivo e reattivo. Non mi piace trascinarmi nella vita come se fossi il carretto di me stessa. Quindi, semplicemente, scelgo di regolarmi. E come faccio? Mi ascolto; e ascoltandomi mi conosco. So quale è il mio limite. So che se mangio la pizza più di una volta la settimana non sto bene, che mi sentirò gonfia come un pallone e questo mi creerà disagio. So che se bevo alcol più di un bicchiere (al max 2) a settimana, mi sentirò rallentata, intontita. Farò fatica ad alzarmi al mio solito orario (molto presto, e adoro!) e non mi sentirò efficace, nel lavoro e nemmeno come mamma. So che se mangio la brioches di pasticceria la domenica mattina, dopo 20 minuti avrò ancora MEGA FAME, perché non ha niente di buono che possa sfamare e nutrire al meglio il mio corpo.

Quindi, per me, non si tratta di rinunce. Si tratta solo di scegliere qualcosa che mi fa stare semplicemente MEGLIO.

NON AVRAI MAI LA TRASFORMAZIONE FISICA CHE CERCHI SE QUELLO CI TI ARRIVA TI FA STARE MALE.

Se ti sembra un altare su cui ti devi immolare e non una GIOIA, una OPPORTUNITÀ PER LA TUA VITA, la più grande opportunità che hai per VIVERE MEGLIO, AL MEGLIO, per essere sana e in forze, per TE e PER I TUOI FIGLI!

Muoversi è gioia. Condividere è gioia. Stare bene è gioia. Se devi soffrire…ma cambia percorso!

E, quindi, NO, NON È COLPA TUA se non hai ancora iniziato.

O se hai iniziato e hai fallito.

È colpa di come ti è stato passato il concetto. 

È colpa di come ti fanno sentire, se molli. È colpa di tutti questi messaggi urlati e lanciati sui social, dove in 15 secondi di reel pensi ti raccontino la vita. Ma è solo un plagio. Un fake. La vita reale è qui. Qui fuori.

Cosa potrebbe AIUTARTI DAVVERO a prenderti cura di te, a volerti bene, a farti capire che la distanza tra ciò che sei oggi e ciò che vorresti essere è meno lunga, complicata e in salita di quello che pensi?

Un buon metodo…e tanta gentilezza

Se senti che è tempo che tu possa metterti in cammino verso la te che desideri…
Puoi camminare al mio fianco; io ne sarei felice!

 

Condividere fa bene e tiene in allenamento le dita 😉

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1 commento

  1. Harlan Talley dice:

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