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Remise en forme: mamma il segreto è renderla sostenibile 

 

Sei mamma e ti chiedi come poter seguire un programma di remise en forme e arrivare all’obiettivo? Rendilo sostenibile! Scopri come, qui!

Questo 2023 si è aperto all’insegna della creazione o cambio di mindset per realizzare, magari finalmente, quel punto sulla famosa lista dei buoni propositi: rimettermi in forma.

Il mindset è fondamentale per il successo di ogni operazione.

Siamo partiti da come trasformare un obiettivo da una parola scritta su un foglio a realtà, per passare poi all’organizzazione del nostro tempo, ma con flessibilità. Tanti spunti da poter mettere in pratica, anche in modo semplice e iniziare a provare che, con un metodo diverso e efficace, questo obiettivo può diventare veramente un successo, anche per te!

Oggi vediamo un altro aspetto che riguarda come poter rendere gestibile il nostro percorso di remise en forme e compatibile con la nostra vita da mamma, senza farsi “fregare” dalle distrazioni o sopraffare dalle nostre paure inconsce, zittendo quelle vocine inconsce che vorrebbero, spesso o sempre, sabotare i nostri piani. 

Vedremo quali strategie attivare per trasformare, finalmente, il nostro percorso da un circolo vizioso di interruzioni o abbandoni ad un circolo virtuoso dove posso raccogliere tanti piccoli successi, un passo alla volta, e raggiungere la meta tanto desiderata! 

Quindi, come rendo sostenibile il mio percorso di remise en forme?

La parola sostenibilità è molto utilizzata di questi tempi ma forse poco compresa a pieno. Dall’ecologia al tempo al modo in cui decidiamo di affrontare le nostre piccole grandi sfide del quotidiano, non cambia molto. 

Rendere qualcosa sostenibile non significa partire a razzo, da 0 a 100 in 7 secondi, come una Ferrari. Abbiamo bisogno, prima di cambiare il nostro peso e i cm delle nostre circonferenze, di cambiare, di trasformare, il modo in cui ci approcciamo al nostro percorso.

E i cambiamenti avvengono un passo alla volta, perché per fissare un cambiamento e trasformarlo in abitudine c’è bisogno di passare da 3 fasi: accettazione, uscita dalla comfort zone e stabilizzazione della nuova abitudine. 

[momento spoiler] Proprio a come avviene il cambiamento e come lo possiamo mettere in atto sarà dedicata la puntata di questa settimana del podcast. Per approfondire queste fasi, ti invito ad ascoltarla 😉 Esce giovedì! 

Poco importa che il tuo programma tu l’abbia iniziato dopo anni di inattività o ripreso dopo le vacanze di Natale. Siamo tutte afflitte dagli stessi pensieri negativi, ansie e paure e combattiamo tutte contro gli stessi mulini a vento. Se non cambi il tuo approccio mentale, prima, non riuscirai a cambiare come affronti nella pratica quotidiana il tuo percorso. Ed è proprio così che si finisce per lanciarsi nel frigorifero o per, nei casi peggiori, mollare tutto. 

LA SCELTA DEL PROGRAMMA E COME SCEGLI DI AFFRONTARLO 

Nel caso in cui tu venga da anni/mesi di inattività, l’errore più comune è proprio sottovalutare il bisogno di fare le cose per gradi!

Quindi, di solito, funziona così: ti metti sotto come un marine, per qualche giorno ti sottoponi ad allenamenti estenuanti, magari dopo mesi o anni che non fai nulla, convinta che più sudi, più dimagrisci. Passi da colazione cappuccio-brioches-succo in pasticceria ogni mattina e pasti senza, passami il termine, un filo logico, a non mangiare nulla o quasi, o a bere inutili beveroni in sostituzione di ogni pasto. Un programma fai da te massacrante, in ogni senso, e come tale destinato al fallimento. 

E massacrante non lo è solo fisicamente. Lo è anche mentalmente. Perché, una volta che hai mollato per ovvio sfinimento, parte un trip di pensieri negativi che non fa altro che gettare benzina sul fuoco. La vocina dentro ti dice cose tipo: 

  • ecco, vedi, non sei capace, non fa per te, non ci riesci, tu sei una che molla
  • dai, vai, cosa la fai a fare la dieta che no perdi un etto, sfogati nel cibo, almeno sei felice
  • tu non sei come le altre, le altre ce la fanno, sono fortunate, hanno tempo, tu no
  • tu hai il metabolismo lento, sei troppo stressata, non puoi aggiungere altro stress

Ti ci ritrovi?

Non è niente di tutto questo. Non sei sbagliata, diversa, incapace, perdente, sfortunata, strana. È solo che non avevi un programma che facesse per te e lo strumento giusto per affrontare il tuo percorso: il mindset rivolto alla sostenibilità!

Tutte le persone che si allenano con costanza (intendo nel tempo, non con una ferrea disciplina) passano momenti in cui va meglio e momenti in cui va peggio. È normale, specie per le donne, specie per le mamme. La vita da mamma è dura!!!

Quello che vorrei dirti e che è molto importante che tu sappia è che questi sono SOLO MOMENTI. Non sono TUTTO IL PERCORSO. Solo momenti. E i momenti passano!

Ci sono dei giorni che procrastiniamo il nostro allenamento o l’uscita di corsa o la passeggiata. O, magari, non ci prendiamo cura della nostra alimentazione. Magari vicino al ciclo, o perché siamo arrabbiate con qualcuno o frustrate perché non siamo state in grado di gestire le nostre emozioni e ci siamo arrabbiate coi bambini…Patto che succede anche a me, quindi, serene (siamo CICLICHE, ricordiamocelo! Un po’ UP, un po’ DOWN!).

È normale avere percorsi a curve. Non siamo treni sui binari. 

Perché succede e cosa fare?

GLI ORMONI

Siamo cicliche, appunto. Non siamo mai uguali ogni giorno e siamo fortemente influenzate dagli ormoni. Sotto ciclo facciamo e pensiamo cose che, di norma, non pensiamo. Siamo più giù, ci vediamo brutte, gonfie, etc. È NORMALE! Questo ce lo dobbiamo perdonare. Dobbiamo accettarlo con serenità. Questo non significa fare 5 giorni a mangiare cioccolata come se non ci fosse un domani, ma sapere che è il corpo stesso a richiedere più zuccheri perché il ciclo richiede energia. Quindi, le voglie, sono una risposta ad un bisogno del corpo. 

LE DISTRAZIONI 

Apri il telefono e vieni “rapita”, fagocitata dal feed. Senza rendertene conto, scrolli, scrolli e scrolli e, alla fine, addio tempo che potevi dedicare al tuo allenamento. 

I social sono fatti per questo, per intrattenerti, per TENERTI LÌ, incollato. Mark Zuckerberg vive con questo. Mentre tu perdi la tua vita con gli occhi incollati allo schermo del telefono, lui guadagna milioni di dollari e va a surfare o a divertirsi chissà dove. 

Perché pensi che si sia messo a fare la guerra a Tik Tok cambiando l’algoritmo di Instagram a favore dei reel? Perché più le persone si incollano a Instagram o Facebook, più chi investe (aziende in pubblicità e azionisti in borsa) ha ritorno sui propri investimenti. Che, per carità, giusto avere il ROI, ma è giusto che tu ti vedi fumare quell’ora che potevi dedicare a te stessa solo perché sei stata incollata ad Instagram o a Tik Tok? 

LE PAURE e l’IO SABOTATORE

Può essere perché ci perdiamo sui social, oppure può essere che scatti una paura, inconscia, non chiara, una sorta di allerta. Una vocina dentro di noi che dice: farai troppa fatica, non ce la farai, è troppo, oggi no. Oggi non stai bene/mille altre motivazioni.

Capita anche questo. Capita anche a chi si allena da anni. Siamo essere umani. Funzioniamo così. Dobbiamo prenderne consapevolezza e accettare che siamo altalenanti. È il modo più sereno per reggere al meglio “gli scossoni”. 

COSA FARE? 

Se inizi da zero, un passo alla volta, un piccolo cambiamento alla volta porta alla nostra rivoluzione. 

Ecco cosa devi fare per assicurarti di stare più in focus possibile: 

  • fatti seguire, affidati ad un professionista, il fai da te non è mai una buona idea
  • scegli un programma adatto al tuo livello, con un professionista che ti risuoni, che comprenda il tuo essere madre, che capisca le tue esigenze come persona, prima di tutto, che ti aiuti a reggere anche i momenti in cui vorresti mollare, in cui vorresti abbuffarti; questo ti sarà di grande aiuto, nel pratico ma anche umanamente parlando
  • non pretendere di iniziare tutto subito il giorno 1. Prenditi la prima settimana per organizzare la tua gestione del tempo, per incastrare gli allenamenti, magari parti da 2 e non da 3, per fare la spesa e comprare quello che ti serve per gestire i pasti. Inizia cambiando la colazione, poi cambi i pranzi, poi le cene. È importante che ti lasci il tempo di sedimentare il cambiamento e farlo diventare un’abitudine nella tua vita!
  • imparare a congratularsi con se stesse per i piccoli risultati che riusciamo ad ottenere. La somma, nel tempo, fa il grande risultato. Se ti focalizzi su quello che manca ancora, su ciò che non è ancora arrivato/successo…ti farai scoraggiare per forza! Datti una pacca sulla spalla ogni volta che porti a casa una soddisfazione: hai perso 4 etti? Yeah! Hai perso 2 cm di giro coscia? Super yeah! Sei passata dal sollevare pesetti da 1 kg a 3 kg? Brava! Sono tutti traguardi! Non sminuirli, riconoscili, congratulati: l’auto motivazione fa tantissimo!  

Ecco, questo nella pratica. Per le vocine…Quando il NOSTRO IO SABOTATORE cerca di prendere il sopravvento, di occupare il tempo del nostro DEDICARCI A NOI, noi dobbiamo fare due cose:

  • riconoscerlo
  • non dargli corda attivando ottime strategie

Lo riconosco quando:

  • inizio a sentirmi “non giusta”
  • vedo che rimando il cambiarmi (giro per casa minuti infiniti con in mano il top e i leggins)
  • sento uno strano blocco nella pancia, una sensazione di malessere e ansia che sale
  • apro il telefono e magari l’avevo appena appoggiato, come se avessi bisogno di quell’ultima sbirciatina per gratificarmi, per mettermi in pace

Ottime strategie da attivare per combattere le distrazioni, le vocine e la procrastinazione: 

  • rendersene conto e, gentilmente, congratularsi con noi stesse per averlo fatto
  • riappoggiare il telefono, sempre con gentilezza verso noi stesse
  • metterlo in modalità silenziosa, accendere la radio e ascoltare musica che ci carichi
  • non accendere la tv, o, almeno, non accedere a programmi che potrebbero distoglierci dall intento di allenarci
  • creare una routine che mi ben disponga all’allenamento, come cambiarmi prima, preparare tappetino e acqua…
  • dirsi 10 volte “io ce la faccio e, se ho bisogno di scalare, scalo” verso il basso, come le marce dell’auto. Nessuno sale in salita con la QUINTA ingranata. Si sale in prima. È la base della meccanica.

Ho un allenamento da 45 minuti e oggi non me la sento? Ci provo, inizio, e vedo!

Magari scopro che ce la faccio, oppure ho bisogno di rallentare e ne faccio 30. Va bene. Voglio cambiare WORKOUT perché oggi non mi risuona, perché ho il ciclo e non sto bene, perché non ho dormito per via dei bimbi? VA BENE! Davvero, va bene. L’importante è non lasciare vincere l’IO SABOTATORE.

Sfidare se stesse non è facile. Sfidare quelle vocine, quelle paure, fidarsi di se stesse e affidarsi a queste strategie non è facile. 

All’inizio ci vuole impegno, bisogna sforzarsi, pensarci, provarci. Mettere in conto che si può cadere. Ma la vera forza non è non cadere, ma sapersi rialzare.

Le nostre “cattive abitudini”, per quanto riconosciamo che non ci facciano bene, sono abitudini. Ci stiamo bene nelle nostre abitudini, nelle nostre convinzioni e persino nelle bugie che spesso ci raccontiamo. L’essere umano è terribilmente abitudinario, anche se si fa del male. Si dice che ci vogliano 21 giorni per trasformare una nuova azione in un’abitudine consolidata. Ma in quei 21 giorni c’è bisogno di impegno. Insomma, ci devi credere in te stessa! Ti devi dare fiducia. Ti devi dare il permesso di avere successo (l’ho detto anche nella prima puntata del mio PODCAST. La puoi ascoltare dalla tua piattaforma preferita partendo da qui!)

Uscire dalla comfort zone non è mai facile. Non è mai automatico. Richiede pensiero, richiede consapevolezza, richiede essere lì e sapere che, per un attimo, accetti che ti tremino le ginocchia, che perdi un attimo l’equilibrio nel passaggio da una vecchia versione a una nuova versione di te. 

Però lo fai 1, 2, 3 volte…poi diventi bravissima e, vedrai, aggirare distrazioni, vocine, cattivi pensieri, mamma, è una figata!!!

Magari possono sembrarti cose banali e scontate. Ma non è così. Attuarle  e metterle in pratica davvero, renderle abitudinarie, è proprio ciò che ci permette di passare dal circolo vizioso (dove mi arrendo ad ogni cosa che succede) ad quel famoso circolo virtuoso, dove sono io padrona del mio tempo, del mio destino e delle mie azioni. 

E allora, anche quando avrai paura di non riuscire, tutto questo non ti farà più così paura!

 

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