Attività sportiva

Trekking con la fascia porta bebé: come fare e consigli utili

 

Fare trekking con la fascia porta bebè: quando, come, come organizzarsi

La fascia porta bebè è perfetta per il trekking con i bimbi. Scopri come.

Riemergo dall’ultimo, pesante, mese di gravidanza e dai 40 giorni di puerperio, o di castigo forzato, come mi piace chiamarli e, finalmente, riesco a rimettermi a scrivere. Io e Petra ci siamo abituate l’una all’altra, conosco i suoi ritmi e ho capito, più o meno, quando e come posso approfittarne per sedermi alla scrivania e battere sulla tastiera.

Come primo post post-partum volevo condividere con te la mia prima esperienza di trekking con la fascia. Diciamo che è stata più un’esperienza zero, un esperimento. Fortunatamente, ben riuscito. Avevo un bisogno matto e disperatissimo di fare qualcosa di più che delle semplici passeggiate con Petra. Prima di tutto perché andare in mezzo al bosco mi mancava come manca l’acqua ai campi in questa estate torrida. In secondo luogo perché era dalla 37° settimana di gravidanza che non riuscivo a fare qualcosa di più impegnativo di qualche blando km a piedi. La pancia mi pesava come un incudine e andar per boschi da sola magari non era più nemmeno il caso.

Poi è arrivato il meraviglioso nuovo primo giorno della mia vita. Il 17 maggio è nata Petra. Purtroppo non è andata come sognavo ma, per fortuna, il parto cesareo ci ha salvate ed è andato tutto per il meglio. Così, per 40 giorni e 40 notti ho voluto e dovuto fare solo la mamma: braccia, baci, poppe tutte ad esclusiva della mia brontosaurina. A parte qualche passeggiata con il passeggino o la fascia, non ho voluto fare nulla di più impegnativo. Un po’ perché non sapevo come potesse essere la gestione della bimba, cosa più importante. Un po’ perché temevo mi facesse male il taglio che, per quanto si sia rimarginata benissimo, ogni tanto dà ancora qualche dolorante segnale di attività.

Premessa a parte, ecco che una decina di giorni fa, presa da un moto incontenibile di energia (cosa stranissima, perché di questi tempi di prima mattina gira solo un gran sonno!), mi sono preparata e sono partita alla volta del mio amato Monte Camprelle, un piccolo colle (500 m s.l.m. circa) che io adoro e proprio dietro casa mia.

Sistemata Petra, cioè poppata, cambiata e addormentata, mi sono vestita e l’ho adagiata nella mia fascia. Bastoncini e zainetto e via, per un’ora e mezza circa di camminata in mezzo al bosco.

Passo direttamente alla ciccia di questo articolo.

La mia esperienza e qualche consiglio per fare trekking con la fascia porta bebé

Innanzitutto: perché la fascia per fare trekking con un neonato?

Ho scelto di iniziare a riprendere con il trekking utilizzando la fascia per contenere Petra perché mi sembra il supporto più adatto per il suo piccolo corpicino. La sostiene come la sosterrei io con le braccia, mantenendo la corretta curvatura della sua spina dorsale, sostenendola per l’incavo delle ginocchia (non lasciandola appesa per i genitali), garantendo così la posizione più corretta per evitare problemi alle anche. La testa è sorretta sempre nel modo corretto e non c’è pericolo per il collo.

La mia fascia è della Lenny Lamb, un marchio polacco famosissimo nel mondo delle fasce per la qualità dei tessuti e dei prodotti. L’ho acquistata da Carry Mama su consulenza di Emma (Pezzi), la consulente del portare che mi ha seguita in tutta la sezione del sito dedicata al portare i piccoli – Babywearing. Se te la sei persa, trovi i link qui:

Organizzarsi per fare trekking con i bimbi in fascia

  • Orario. Per prima cosa dovrai organizzarti a seconda dei ritmi del tuo cucciolo, della temperatura esterna e delle ore di luce. Questa è un’estate devastantemente calda, quindi io sono uscita al mattino presto per evitare a me e alla piccola di scioglierci. La sera è più difficile, anche se il sole tramonta tardi, perché fare sforzi con lo stomaco pieno a me viene difficile. Dopo cena preferisco fare due passi per il paese, più che inerpicarmi sui monti.
  • Quota. Se hai già letto la scheda sportiva dedicata al trekking, saprai che è meglio non portare un neonato oltre i 2000 metri di altitudine. Fino ai 1200 m, nessun problema, dai 1200 ai 2000 si consiglia di andare con calma, per far abituare il piccolo alla quota. Questo perché la pressione e la rarefazione dell’ossigeno lo disturba. Se non puoi farne a meno, dovrai fare in modo che si abitui in modo graduale.
  • Itinerario. Non vedo particolari segnalazioni se non quella di scegliere un itinerario che puoi gestire, sia in termini di fatica, sia in termini di tempo: ricordati che hai un bambino addosso. Magari le prime volte ti consiglio di scegliere percorsi che conosci e non troppo lunghi i impegnatici, così vedi come ti trovi.
  • Zaino. Sapendo di non stare via molto, io mi sono portata il mio zainetto da 10 l e ho preso solo lo stretto indispensabile: camelbak con sali minerali (comodissima per idratarsi senza dover mettere e togliere lo zaino ogni volta), una banana (in caso mi fosse venuta una crisi di zuccheri), pannolino, salviettine umidificate e body di ricambio per Petra. La preparazione dello zaino varia in base all’itinerario. Ti consiglio di mettere prima la fascia, altrimenti non puoi togliere lo zaino, se ti servisse.

Come vestirsi per fare trekking con la fascia porta bebé in estate

È un’estate torrida, terribile per una come me che non sopporta il caldo. Io ho scelto una canotta in tessuto morbido e tecnico q.b. (Domyos by Decathlon – la trovi qui) per dare comfort a me e a Petra che ci poggiava sopra. Il pezzo sopra del nostro abbigliamento deve per forza essere quello a cui dedichiamo più attenzione quando andiamo a fare trekking con la fascia porta bebè. Qualunque capo tu scelga di indossare, ricordati che il tuo bimbo ci poggia sopra. Eviterei tessuti non traspiranti, pesanti o con cuciture o cerniere fastidiose. Per stare ancora più comoda, se allatti, consiglio un capo che agevola l’allattamento, magari senza bisogno di togliere la fascia.

Poiché la cicatrice del taglio mi dà ancora fastidio, per allenamenti e varie attività sportive sto ancora utilizzando i capri premaman FittaMamma che usavo in gravidanza. La loro fascia morbida e alta senza cuciture mi garantisce un comfort senza pari. Se vuoi saperne di più su questi pantaloni, puoi trovare la descrizione completa qui.

Questa uscita è stata anche l’occasione per testare il mio ultimo acquisto: le mie nuove Salewa Firetrail 3, scarpe da approccio suolate Vibram. Con un grip spettacolare, scivolare è praticamente impossibile. Perfette per camminare sui sentieri con tante rocce, magari friabili o scivolose e, ancora di più, per le ferrate, specialmente quelle verticali e con punti molto vicini all’arrampicata.

Last but not least…

Anche se non fa parte dell’abbigliamento, il mio consiglio è quello di prendere sempre i bastoni. Aiutano la camminata e negli appoggi, rendendo più sicuro il cammino, in salita come in discesa.

Per quanto riguarda l’inverno, invece, il consiglio è quello di non mettere la fascia con il neonato come “ultimo strato” ma di tenerli sotto la giacca, di modo che i corpi stiano più a contatto e il neonato stia più al caldo e più riparato. Dobbiamo quindi trovare una giacca che ci copra entrambi. Ma di questo non preoccuparti…in commercio esistono e te ne darò presto notizia.

Gestione del bambino durante il trekking con la fascia

  • Pasti: un neonato o un lattante hanno bisogno di mangiare spesso. Se allatti, come scritto sopra, vestiti in modo comodo, anche per poter estrarre il seno a necessità. Se, al contrario, utilizzi il latte artificiale, un termos con dell’acqua calda potrà esserti utile se nel tuo itinerario non è previsto l’arrivo ad un rifugio oppure per l’ora della pappa scatta sul percorso.
  • Abbigliamento: i bambini sopportano meglio il freddo del caldo. Quindi, non esageriamo con il coprirli perché dobbiamo anche considerare che li abbiamo a stretto contatto. Il calore prodotto dallo sforzo del nostro corpo è sufficiente a tenerli belli caldi d’estate, anzi. Per questo meglio utilizzare solo il body. Se è una giornata più fresca, possiamo mettere anche una maglietta, un paio di pantaloncini di cotone e i calzini per non far raffreddare i piedi. Ricordiamoci, inoltre, che il nostro sudore, volenti o nolenti, bagnerà anche i nostri piccoli. Quindi, a percorso compiuto, è bene cambiare anche loro. Un motivo in più per ricordarsi il cambio. Se può darti maggior tranquillità, portati un piccolo asciugamano di spugna, in modo da interporlo tra te e il piccolo e farlo restare più asciutto. Da non scordare mai il cappellino!
  • Sonno/veglia: i bimbi in fascia generalmente si addormentano. Cullati dai nostri movimenti, non resistono al richiamo di Morfeo. Tendono, inoltre, ad allungare il sonno tra un pasto e l’altro, proprio perché nella fascia stanno molto bene. Questa, però, non deve essere da scusante per non rispettare i loro orari. La simbiosi mamma-bimbo è fatta anche di compromessi (da parte della mamma, ovviamente).

Bene, direi che questo post è sufficientemente lungo per darti tante info. Per non annoiarti…ti saluto e ti aspetto per ogni commento o informazione qui o sui social! Cercami e seguimi.

A presto!

 

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1 commento

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